L’Uno
Per i tifosi dell’Arsenal, Bukayo Saka è, in molti sensi, L’Uno. Nato e cresciuto a Londra, Saka fa parte del club da oltre 15 anni, da quando, nel 2010, all’età di otto anni, entrò nella celebre Hale End academy dei Gunners. È diventato uno dei migliori esterni destri del calcio mondiale e, nonostante i numerosi acquisti costosi degli ultimi anni, il 23enne inglese è ancora la stella più luminosa del club del Nord di Londra. Tuttavia, dopo la fine del contratto di Kieran Tierney e la partenza ormai imminente di Reiss Nelson quest’estate, Bukayo Saka è anche l’unico giocatore presente nella rosa dell’ultima grande vittoria dell’Arsenal, la finale di FA Cup del 2020, ancora al club.
A poco più di cinque anni da quel gioioso pomeriggio di agosto a Wembley vuoto, Bukayo Saka, che quel giorno non scese nemmeno in campo dalla panchina, e Mikel Arteta sono essenzialmente gli unici punti in comune tra l’Arsenal di oggi e quello che sollevò la sua quattordicesima FA Cup, record assoluto. Giocatori, viceallenatori, persino direttori sportivi sono andati e venuti, e sono sempre meno i volti che hanno assaporato la vittoria di un trofeo rimasti nella parte rossa del Nord di Londra. Questa stagione è il momento giusto perché le cose cambino.
L’ottimismo ritorna, la siccità continua
Nel 2022/23, le eliminazioni anticipate nelle coppe nazionali e l’uscita agli ottavi di Europa League sarebbero potute passare in secondo piano quando la giovane squadra dell’Arsenal, a sorpresa, rimase in corsa per il titolo fino ai primi di maggio, chiudendo a soli cinque punti dal Manchester City al secondo posto in Premier League. Un anno dopo, fecero un ulteriore passo avanti, mancando il titolo di Premier League solo all’ultima giornata, oltre a raggiungere i quarti di finale di Champions League. Anche la scorsa stagione, sebbene una rosa falcidiata dagli infortuni non sia riuscita a tenere il passo dello straordinario rendimento del Liverpool in campionato, la prestazione magica contro il Real Madrid nei due quarti di finale di Champions ha lasciato nei tifosi dell’Arsenal la sensazione di un’annata positiva, pur senza aggiungere trofei in bacheca.
Nel 2025/26 non ci sono scuse. Non esiste uno scenario in cui la squadra di Mikel Arteta possa chiudere un’altra stagione a mani vuote senza che venga considerato un fallimento. EFL Cup e FA Cup sarebbero un ottimo punto di partenza, ma l’attenzione dei tifosi (e della squadra) sarà rivolta ai trofei più prestigiosi: la Premier League e la Champions League. E dopo un’estate fruttuosa, i problemi legati agli infortuni della scorsa stagione non dovrebbero rappresentare un ostacolo così rilevante.
Rocciosi in difesa
Quando Andrea Berta ha assunto l’incarico di direttore sportivo dell’Arsenal a marzo, il rafforzamento della difesa non era certo in cima alla lista delle priorità per questa estate. In David Raya, infatti, i Gunners hanno il vincitore delle ultime due edizioni consecutive del Golden Glove della Premier League. È parte di un reparto arretrato che, nelle ultime due stagioni, è stato il migliore della divisione, con l’Arsenal che ha subito 15 gol in meno (63) rispetto a qualsiasi altra squadra di Premier League dall’inizio della stagione 2023/24.
La coppia di centrali formata da Gabriel e William Saliba è tra le migliori al mondo. Sulla fascia destra, Jurriën Timber e Ben White sono entrambi armi straordinarie da avere a disposizione, e l’unica cosa che negli ultimi due anni ha impedito loro di brillare ancora di più sono stati gli infortuni del compagno di ruolo (Timber si è rotto il legamento crociato anteriore alla prima giornata della stagione 2023/24, mentre White ha sofferto di problemi al ginocchio per gran parte della scorsa stagione), che hanno costretto l’altro a giocare senza sosta. Sulla sinistra, l’esplosione del talento cristallino del 18enne Myles Lewis-Skelly, che ha firmato un nuovo contratto a giugno, insieme all’acquisto di Riccardo Calafiori la scorsa estate, ha reso praticamente superfluo Oleksandr Zinchenko, nonostante Mikel Arteta avesse dichiarato che l’ucraino avesse “cambiato il mondo dell’Arsenal” al suo arrivo.
Anche con una difesa così solida, l’Arsenal è riuscito a mettere a segno uno degli acquisti più sottovalutati dell’estate per rinforzare ulteriormente il reparto. Ha approfittato della situazione contrattuale di Cristhian Mosquera al Valencia (gli restava solo un anno di contratto) e ha ingaggiato il talentuoso 21enne spagnolo per appena 15 milioni di euro. Ciò significa che finalmente hanno trovato il difensore centrale destro capace di dare il cambio a William Saliba che cercavano da diverse stagioni. Jakub Kiwior, titolare in entrambe le vittorie contro il Real Madrid ad aprile, completa un’impressionante rotazione difensiva di otto uomini, superiore a qualsiasi altro reparto arretrato delle 19 rivali in Premier League.
Cambiamenti a centrocampo
Con i contratti di Jorginho e Thomas Partey in scadenza quest’estate, Andrea Berta e Mikel Arteta sapevano in anticipo che la base del centrocampo dei Gunners sarebbe apparsa piuttosto diversa nel 2025/26. Questo li ha portati ad agire rapidamente e, già il 10 luglio, sia Martín Zubimendi che Christian Nørgaard avevano varcato le porte del centro di allenamento dell’Arsenal. Con lo spagnolo di 26 anni, l’Arsenal ha messo a segno l’acquisto di uno dei centrocampisti più ambiti al mondo, vicinissimo a trasferirsi al Liverpool la scorsa estate prima che, secondo quanto riportato, Mikel Arteta lo convincesse a riflettere e ad attendere un anno per trasferirsi a Londra. Con il danese di 31 anni, invece, i Gunners accolgono un giocatore con 122 presenze in Premier League, ma anche un elemento disposto ad accettare il ruolo di riserva nel club più importante della sua carriera, dopo le esperienze con HSV, Brøndby IF, Fiorentina e Brentford.
Il resto del centrocampo dell’Arsenal resta invariato. Le altre due posizioni dell’undici titolare saranno, nella maggior parte dei casi, occupate da Declan Rice, ormai un numero 8 puro sul lato sinistro, e dal capitano Martin Ødegaard. Giunto alla sua terza stagione con il club del Nord di Londra, Rice spera di costruire sulle basi del suo primo vero precampionato completo con la squadra e di continuare a offrire prestazioni (e calci di punizione!) che lo hanno già reso uno dei beniamini dei tifosi. Ødegaard, dal canto suo, spera in una stagione senza infortuni, dopo che un problema alla caviglia lo ha tenuto fuori per oltre due mesi lo scorso autunno e ha condizionato il resto della sua annata, dato che era stato forzato a rientrare in anticipo per la mancanza di alternative in rosa.
Questa volta, la riserva di Ødegaard è un anno più esperta, un anno più matura e ha firmato un nuovo contratto quest’estate. Ethan Nwaneri cercherà di contendere minuti al suo capitano e, a 18 anni, sente che il suo momento sia arrivato. Dopotutto, con solo quattro giocatori dell’Arsenal che hanno segnato più dei suoi nove gol la scorsa stagione, se continuerà a crescere a questo ritmo, Mikel Arteta si troverà davanti a un vero dilemma di formazione. Sulla sinistra, Mikel Merino è destinato a ricoprire un ruolo a centrocampo nel 2025/26, dopo aver giocato come falso numero 9 da febbraio, e spera di poter dare a Declan Rice un po’ di respiro di tanto in tanto. Inoltre, non sarebbe una sorpresa vedere Kai Havertz occupare occasionalmente una delle posizioni di numero 8, dato il nuovo assetto dell’attacco dei Gunners.
Un Gunner mascherato in attacco
Dopo diversi anni di attesa, Mikel Arteta ha finalmente il suo nuovo numero 9. Le trattative sono state lunghe, ma lo Sporting ha infine accettato l’offerta dell’Arsenal fino a 73 milioni di euro e Viktor Gyökeres è arrivato a Londra per inserirsi subito al centro della linea offensiva. Il suo record di gol in Portogallo parla da sé (97 reti in 102 presenze) e, sebbene in molti lo abbiano accusato di segnare solo contro squadre minori, i dati raccontano una storia diversa.
Tuttavia, Kai Havertz non va affatto messo da parte. Durante la sua assenza per un infortunio al bicipite femorale, ha affrontato una trasformazione fisica che lo ha reso più forte e capace di lottare con i difensori più fisici della Premier League. Considerando quanto Mikel Arteta apprezzi il suo lavoro senza palla, Havertz avrà sicuramente la sua buona dose di minuti in questa stagione, sia davanti a Gyökeres, sia in una delle posizioni di numero 8. La battaglia per la maglia di numero 9 dell’Arsenal diventerà ancora più interessante quando, in inverno, Gabriel Jesus tornerà dal suo infortunio al legamento crociato, anche se resta da vedere se il brasiliano potrà ritrovare la forma dei suoi primi mesi in maglia Arsenal.
L’ala destra è una posizione su cui non ci sono discussioni per quanto riguarda la prima scelta da diverse stagioni. Quest’anno, però, Bukayo Saka dovrebbe finalmente avere un po’ di concorrenza sana e la possibilità di riposare di tanto in tanto. La scorsa stagione, Ethan Nwaneri e Raheem Sterling erano le uniche vere alternative, e persino Nwaneri doveva contemporaneamente dare supporto a Martin Ødegaard. Quest’estate, in maniera un po’ sorprendente, i vertici dell’Arsenal hanno colto l’occasione di un nuovo acquisto dal Chelsea, portando a casa Noni Madueke per 55 milioni di euro. Il 23enne inglese può giocare su entrambe le fasce e sarà sicuramente in grado di alleggerire il carico che Saka ha portato sulle spalle per così tanto tempo. Alle loro spalle, non sarebbe sorprendente vedere qualche minuto per il 15enne Max Dowman, che ha ben impressionato in precampionato.
Infine, c’è l’enigma dell’ala sinistra. Con Gabriel Martinelli e Leandro Trossard, non ci sono stati molti cambiamenti in quella zona da quando il belga è arrivato all’Arsenal nel gennaio 2023. Sebbene Martinelli non sembri in grado di replicare la sua stagione esplosiva 2022/23 (15 gol in Premier League), Trossard, terzo miglior marcatore dei Gunners nelle ultime due stagioni dietro Havertz e Saka, è stato una valida opzione di rotazione. Tuttavia, il suo rendimento è calato verso la fine della scorsa stagione, quando Mikel Arteta ha preferito Martinelli nelle sfide di cartello contro PSG e Real Madrid, mentre Trossard non è riuscito nemmeno a conquistare il posto vacante da numero 9 davanti a Mikel Merino nei momenti decisivi.
Si è anche parlato di una possibile partenza di Trossard quest’estate e, insieme all’arrivo di Noni Madueke, mancino che, come mostrato in precampionato, verrà visto anche come opzione a sinistra, la posizione di ala sinistra è la più incerta nella rosa di Mikel Arteta all’inizio del 2025/26. Circolano persino voci secondo cui l’Arsenal starebbe valutando l’aggiunta di un altro esterno di alto profilo, ma ciò avverrà solo se almeno uno dei giocatori citati lascerà il club. All’inizio della stagione, comunque, il posto dovrebbe essere di Martinelli, almeno fino a prova contraria.
Concorrenza
L’Arsenal ha migliorato la profondità della propria rosa quest’estate e, sulla carta, sembra una squadra più forte rispetto alla scorsa stagione. Ma ciò non significa che le rivali siano rimaste a guardare. Al contrario, si potrebbe sostenere che i Gunners non abbiano fatto abbastanza rispetto ad altre squadre di Premier League quando si tratta di alzare il livello del loro undici titolare.
Il Liverpool non si è crogiolato a lungo nella gloria del titolo vinto, spendendo quasi 300 milioni di euro per Florian Wirtz, Hugo Ekitiké, Miloš Kerkez e Jeremie Frimpong, salutando però Darwin Núñez, Luis Díaz, Trent Alexander-Arnold, Jarell Quansah e, in maniera tragica, Diogo Jota. E i Reds non hanno ancora finito: le ultime indiscrezioni li collegano a diversi difensori centrali, oltre che al nome più grande potenzialmente in movimento quest’estate, Alexander Isak. Se riuscissero a strapparlo al Newcastle, diventerebbero immediatamente i principali favoriti per tutti i trofei in palio, visto che una forza offensiva del genere non potrebbe essere eguagliata da nessun’altra squadra del continente.
Da non dimenticare che il Giocatore della Stagione della Premier League secondo Sofascore, Mohamed Salah, è ancora in rosa e pronto a ripartire dalla sua straordinaria annata 2024/25 da 29 gol e 18 assist. Ci saranno domande sulla profondità del centrocampo del Liverpool, ma Arne Slot avrà sicuramente molto materiale su cui lavorare per costruire sulle basi di un primo anno eccezionale alla guida del club.
Il Manchester City è entrato nell’era post-Kevin De Bruyne, che non si è presentata sotto i migliori auspici al Mondiale per Club. Tuttavia, con Rodri atteso al pieno recupero dopo la sosta per le nazionali di settembre, e con gli entusiasmanti innesti di Tijjani Reijnders, Rayan Cherki e Rayan Aït-Nouri, Pep Guardiola ha motivi per essere ottimista dopo una stagione 2024/25 piuttosto deludente.
Si parla persino di un possibile ulteriore rinforzo in attacco verso la fine del mercato, il che potrebbe avvicinare i Citizens al livello di squadre come Liverpool e Arsenal. Tuttavia, con l’acquisto di gennaio Nico González già apparentemente fuori dai piani di Guardiola, il City sembra destinato a dipendere molto dalla condizione di Rodri, una variabile che potrebbe essere cruciale nella sua prima stagione dopo l’infortunio al legamento crociato.
Dopo aver conquistato il mondo quest’estate battendo a sorpresa i campioni d’Europa del PSG nella finale del Mondiale per Club, il giovane Chelsea si sentirà certamente pronto ad affrontare chiunque in Premier League.
Come sempre sotto la proprietà di Todd Boehly e Clearlake Capital, i Blues sono stati attivi sul mercato, aggiungendo Liam Delap, João Pedro, Jamie Gittens, Estêvão e Jorrel Hato, e gestendo allo stesso tempo numerose cessioni per snellire una rosa sovradimensionata. Enzo Maresca dispone comunque di tanta qualità, e ora il Chelsea ritiene di avere due alternative valide per ogni ruolo, un’arma fondamentale per sostenere la campagna in Champions League e, potenzialmente, una corsa al titolo in patria. Nel lungo periodo dovrebbero comunque restare un gradino sotto Liverpool, Arsenal e Manchester City, ma non bisogna sottovalutare la loro energia giovanile — né escludere ulteriori colpi fino alla fine di agosto, sempre da mettere in conto con un club vivace sul mercato come i Blues.
Il resto del gruppo di Premier League difficilmente sarà in corsa per il grande obiettivo. L’unica altra squadra rimasta nella top five della scorsa stagione, il Newcastle United, sta affrontando numerosi rifiuti sul mercato e la telenovela Isak, con lo svedese che avrebbe dichiarato di non voler mai più giocare per il club. Aggiungendo il peso delle partite di Champions League, assenti lo scorso anno, anche replicare il quinto posto sarebbe un grande successo nella stagione in arrivo.
Situazione simile per il Nottingham Forest, che quest’anno dovrà affrontare anche la Conference League, mentre l’Aston Villa proverà a fare tesoro dell’esperienza in Champions League per gestire meglio gli impegni di Europa League rispetto ai rivali. Il Manchester United ha rivoluzionato l’attacco con gli arrivi di Matheus Cunha, Bryan Mbeumo e Benjamin Šeško, ma presenta ancora lacune evidenti in rosa, che dovrebbero limitarlo alla lotta per i posti europei. Infine, il Tottenham cercherà stabilità dopo l’arrivo di Thomas Frank, anche se l’addio di Heung-min Son e l’infortunio al crociato di James Maddison non aiuteranno di certo. Sarà interessante vedere come la squadra si comporterà in Champions League, potendo almeno trarre qualche spunto positivo dalla dolorosa sconfitta nella Supercoppa UEFA contro il PSG.
Allacciate le cinture, si parte!
Alla vigilia della nuova stagione di Premier League, l’Arsenal è ancora una volta una delle squadre favorite. Anche se il massimo campionato inglese è una vera e propria montagna russa, in cui nessuna squadra può iniziare con una mentalità da “o titolo o fallimento”, la situazione dei Gunners descritta all’inizio dell’articolo li porta molto vicini a quella condizione.
La pressione è sicuramente alta e resta solo da capire se Mikel Arteta abbia davvero tra le mani una squadra di mentality monsters, o se l’etichetta di “quasi uomini” continuerà a essere la prima cosa associata al lato rosso di North London.