L’Italia si trova di nuovo di fronte a un bivio cruciale: i playoff per i Mondiali 2026 rappresentano l’ultima opportunità per gli Azzurri di staccare il pass per la rassegna iridata. Dopo un girone complesso, la Nazionale guidata da Gennaro Gattuso dovrà affrontare due sfide secche in marzo. Ma prima di conoscere i suoi avversari, ogni scenario è ancora da decifrare: il sorteggio di Zurigo, fissato per domani 20 novembre, deciderà il destino degli italiani.
Il meccanismo degli spareggi
Il sistema di qualificazione europeo prevede 16 squadre nei playoff: 12 seconde classificate nei gironi più 4 nazionali “ripescate” tramite la Nations League.
Queste formazioni verranno suddivise in quattro mini-percorsi, ciascuno con semifinali e finali in gara unica.
La semifinale azzurra, secondo la logica del sorteggio, dovrebbe giocarsi in casa grazie al ranking favorevole che permette all’Italia di essere in prima fascia.
Le date già segnate sono il 26 marzo 2026 per lo spareggio “passaggio” (semifinale) e il 31 marzo per la finale.
Dove potrebbe giocare l’Italia
Uno dei temi più delicati è la scelta dello stadio per la partita di semifinale. Una delle ipotesi più concrete è il Gewiss Stadium di Bergamo, un impianto che potrebbe offrire l’atmosfera giusta senza ricadere nella “pressione simbolica di San Siro”.
Per la finale, invece, si parla di Stadio Olimpico di Roma, anche se non c’è ancora nulla di definitivo: la sede sarà probabilmente decisa dal sorteggio.
Questa scelta riflette una strategia: minimizzare i tabù (come il “peso” mediatico di Milano) e massimizzare l’effetto casalingo, seppur in un contesto diverso rispetto ai grandi stadi storici.
Le possibili avversarie: scenari e insidie
Il sorteggio è ancora davanti a noi, ma ormai il quadro di potenziali rivali è abbastanza delineato. L’Italia potrebbe pescare in semifinale una tra le squadre “ripescate” della Nations League, come Svezia, Irlanda del Nord, Galles o Romania.
Se dovesse arrivare in finale, le opzioni diventano ancora più varie: tra le candidate ci sono nazionali ricche di storia o pericolose sul piano tecnico, come la Repubblica Ceca, la Scozia o addirittura la Macedonia del Nord.
C’è anche un tema “storico” molto evocativo: alcune di queste nazionali hanno come sappiamo già negato all’Italia l’accesso ai Mondiali in passato. La Svezia, ad esempio, è stata protagonista dell’eliminazione azzurra nel 2017, mentre la Macedonia del Nord è stata decisiva nei playoff del 2022.
Questa combinazione di rischio tattico ed emotivo rende il sorteggio non solo un momento fondamentale dal punto di vista sportivo, ma anche simbolico appunto.
Uno sguardo sul presente
Gennaro Gattuso, alla guida della Nazionale, ha convocato una rosa che mescola certezze e novità: tra i convocati per le ultime partite, spiccano il giovane portiere Elia Caprile, il ritorno di veterani come Cristante e Mancini e la conferma di puntare sul giovane Pio Esposito, che forse adesso dopo il gol realizzato contro la Norvegia, sarà un profilo decisamente più noto, persino ad Erling Haaland, che nella conferenza pre match aveva confessato di non conoscere la punta nerazzurra.
Questa selezione punta a dare equilibrio: da un lato, esperienza e fisicità; dall’altro, freschezza e dinamismo. Per i playoff sarà indispensabile che Gattuso sappia stimolare i giocatori anche a livello mentale, perché la posta in gioco è altissima.
L’Italia approccia questi spareggi con un vantaggio non trascurabile, ma non può permettersi distrazioni: ogni dettaglio, dal sorteggio degli avversari alla sede delle partite, può influenzare significativamente il percorso.
Il peso psicologico dei playoff
Non è solo una questione tecnica: tornare ai Mondiali dopo un’assenza (o dopo esperienze dolorose nei playoff) significa affrontare un impatto psicologico importante. Le possibili avversarie evocano ricordi scomodi, e la pressione sul campo casalingo sarà enorme.
D’altro canto, l’opportunità di giocare una semifinale “in casa” può trasformarsi in un vantaggio decisivo, se gestito bene. Il Gewiss Stadium, se confermato, potrebbe diventare il teatro di una rinascita, più che di un grande spettacolo mediatico.
Perché il sorteggio di domani 20 novembre è così cruciale
Il sorteggio di Zurigo di domani sera diventerà il momento chiave per conoscere il destino degli Azzurri. Non solo perché stabilirà l’avversario, ma anche perché definirà il percorso, se “più semplice” o più tormentato, verso l’obiettivo Mondiale. È il momento in cui il futuro azzurro può prendere una forma concreta.
Una prova di maturità per l’Italia
Ci si avvia verso un marzo decisivo, consapevoli che non basta talento: serve mente fredda, cuore pulsante e tanta determinazione. I playoff non sono più una variabile di passaggio, ma una prova di maturità.
Gattuso deve preparare la squadra non solo in termini tecnici ma anche emotivi, perché il successo nei playoff potrebbe segnare il ritorno dell’Italia tra le grandi del calcio mondiale. Ma se il sorteggio girerà male, allora ogni decisione, campo, avversaria e atteggiamento, peserà il doppio.
Presto scopriremo di che pasta siamo fatti!
