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Serie A 2025/26: Tutti i Cambi in Panchina e le Implicazioni

L’estate 2025 sarà ricordata come una delle più movimentate degli ultimi anni per quanto riguarda le panchine della Serie A. Ben dodici club su venti hanno cambiato guida tecnica, dando vita a un valzer di allenatori che coinvolge nomi illustri, vecchie conoscenze del nostro campionato e scommesse affascinanti. Dal ritorno di Allegri al Milan all’arrivo in Serie A di Chivu, passando per il nuovo ciclo dell’Atalanta con Jurić, la stagione 2025/26 si preannuncia ricca di spunti. 

Ecco l’analisi approfondita di tutti i cambi in panchina:

Max è tornato!

Massimiliano Allegri è di nuovo l’allenatore del Milan, a quattordici anni dal primo ciclo in rossonero. Dopo l’esperienza alla Juventus, conclusasi tra alti e bassi (ma, onestamente, più bassi che alti), Allegri si è fermato per una stagione intera. Un anno sabbatico che gli è servito per ricaricare le batterie e riflettere sul futuro, dopo una seconda avventura alla Juve vissuta tra pressioni, critiche e un gioco mai del tutto convincente.

Il ritorno al Milan è carico di significati: Allegri ritrova un ambiente dove ha già vinto uno scudetto (2010/11) e dal quale era stato esonerato nel 2014. La missione è chiara: riportare il Milan dove conta, in Europa e possibilmente tra le prime quattro. Il club ha scommesso sull’esperienza e sulla solidità di Max, in un contesto in cui la concorrenza interna al campionato si è alzata notevolmente.

Gasp-Roma: la fine di un’epoca

L’altro colpo ad alto profilo è il passaggio di Gian Piero Gasperini alla Roma. Dopo aver scritto la storia dell’Atalanta, portandola stabilmente tra le grandi del campionato e fino a una finale europea, Gasp ha accettato la sfida giallorossa. A Trigoria prende il posto di Claudio Ranieri.

Gasperini porta con sé una propria filosofia consolidata, basata su aggressività, verticalità e valorizzazione dei talenti. Alla Roma troverà una rosa già competitiva, con innesti interessanti come Ferguson, Wesley ed El Aynaoui. La sua sfida sarà ripetersi in una piazza molto più esigente e mediatizzata di Bergamo.

Jurić: nuovo corso dell’Atalanta

Proprio per raccogliere l’eredità pesantissima di Gasperini, l’Atalanta ha puntato su Ivan Jurić. Una scelta che ha senso sotto molti punti di vista. L’ex tecnico del Torino e del Verona è uno dei più preparati interpreti del calcio aggressivo e verticale, e sposa in pieno la filosofia del club bergamasco.

A Zingonia si apre un nuovo ciclo: rosa ringiovanita, tanti talenti da far esplodere e aspettative da gestire. Juric dovrà essere bravo a mantenere competitiva l’Atalanta in Serie A e in Europa (UCL), pur senza avere lo status (e il carisma) di Gasperini. Ma l’ambiente nerazzurro ha dimostrato più volte di saper proteggere i propri progetti.

Pioli torna a Firenze

Dopo l’esperienza internazionale all’Al Nassr, dove ha allenato anche Cristiano Ronaldo, Stefano Pioli fa ritorno in Serie A sulla panchina della Fiorentina, club che conosce bene e che ha già guidato dal 2017 al 2019.

La Viola ha deciso di affidargli un progetto ambizioso, con un mercato interessante: è arrivato Edin Džeko dal Fenerbahçe per dare esperienza e qualità all’attacco, ma anche Fazzini e Sohm.

Pioli dovrà dimostrare di poter rilanciare la Fiorentina anche in Europa, cercando quella continuità che è mancata nei cicli precedenti. Il suo stile pragmatico e la capacità di gestire spogliatoi complessi saranno messi alla prova.

Sarri-bis: ritorno dopo l’anno sabbatico

Un altro ritorno eccellente è quello di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio. Dopo l’addio al termine della stagione 2023/24 e un anno di pausa, l’ex tecnico di Napoli, Juve e Chelsea torna nella capitale per iniziare un nuovo corso, questa volta con il pieno controllo tecnico.

Sarri ha fatto sapere di aver scelto la Lazio per continuità e conoscenza dell’ambiente. Dopo un anno lontano dal campo, dovrà ritrovare ritmo e ispirazione, ma le sue idee di calcio restano intatte. Il nodo sarà il rapporto con la dirigenza, soprattutto con Claudio Lotito, da sempre figura centrale nelle dinamiche biancocelesti.

Baroni-Torino

Altro cambio significativo è quello del Torino, che affida la panchina a Marco Baroni dopo la gestione Vanoli. Baroni arriva dalla Lazio, dove non ha lasciato grandi ricordi e ha vissuto una stagione complicata anche a causa di rapporti tesi con Lotito.

A Torino troverà un ambiente che cerca stabilità e risultati. L’obiettivo sarà riportare i granata nella parte sinistra della classifica e, se possibile, affacciarsi alle competizioni europee. La sua capacità di gestire gruppi eterogenei e motivare i giocatori sarà fondamentale.

Carlos Cuesta al Parma: una scommessa intrigante

Il Parma ha fatto una scelta coraggiosa e moderna: affidarsi a Carlos Cuesta, classe 1995, ex assistente tecnico all’Arsenal di Mikel Arteta. Colombiano, brillante, molto apprezzato in Inghilterra per preparazione tattica e visione del gioco, Cuesta rappresenta una vera novità per il nostro campionato.

A 30 anni sarà il più giovane tecnico della Serie A. Il club ducale punta su identità di gioco e sulla valorizzazione dei talenti, in piena sintonia con la filosofia dell’ex Arsenal. Da osservare con grande curiosità.

Davide Nicola-Cremonese: garanzia salvezza

La Cremonese, tornata in Serie A, ha puntato su uno specialista delle missioni impossibili: Davide Nicola. Reduce da diverse salvezze miracolose in carriera (Crotone e Salernitana su tutte), Nicola rappresenta l’uomo giusto al posto giusto.

Il club grigiorosso si affida alla sua capacità di cementare il gruppo e dare un’identità solida alla squadra. La salvezza sarà l’obiettivo, con un calcio pratico e orientato alla compattezza.

Di Francesco-Lecce: ultima chiamata?

Il Lecce riparte da Eusebio Di Francesco, reduce da un’annata molto complicata al Venezia. Per il tecnico si tratta probabilmente di una delle ultime occasioni per rilanciarsi in Serie A.

Di Francesco dovrà scrollarsi di dosso l’etichetta di allenatore “bello ma inconcludente” e dimostrare di poter incidere anche in contesti meno attrezzati. 

Il Lecce, come sempre, punterà su giovani interessanti (su tutti Francesco Camarda del Milan) e sul calore del Via del Mare.

Gilardino-Pisa

Il Pisa ha fatto la storia centrando la promozione in Serie A, 34 anni dopo, con Filippo Inzaghi, ma sarà Alberto Gilardino a guidare i nerazzurri nella massima serie. Una scelta sorprendente ma ponderata: Gila ha avuto alti e bassi a Genova sponda rossoblù, ma sicuramente rappresenta un profilo giovane e in crescita.

Con un Pisa tutto da scoprire nella nuova categoria, Gilardino dovrà dimostrare di saper reggere il peso della Serie A. Il gruppo si affida a lui. 

Pisacane-Cagliari: continuità e identità

Il Cagliari promuove dalla Primavera Fabio Pisacane, ex giocatore rossoblù e volto molto amato dalla tifoseria. Una scelta di cuore ma anche di continuità: Pisacane conosce l’ambiente, il club e i giovani del vivaio.

Alla prima esperienza in Serie A, avrà il compito di confermare la categoria. Il club punta sulla sua capacità motivazionale e sulla coerenza con i valori isolani. Un’operazione in stile “Gattuso al Milan”, tutta da testare.

Chivu-Inter

L’ultimo nome della lista è anche uno dei più interessanti: Christian Chivu sarà l’allenatore dell’Inter, club con cui ha vinto tutto da calciatore e dove ha lavorato negli ultimi anni nel settore giovanile.

Per Chivu sarà la prima panchina in Serie A, e lo farà con l’obiettivo di dare continuità al progetto nerazzurro. Il suo lavoro con i giovani, la conoscenza dell’ambiente e l’identità interista lo rendono una scelta coerente e coraggiosa.

La Serie A cambia volto

Con dodici su venti panchine cambiate, la Serie A 2025/26 si prepara a vivere una stagione all’insegna del rinnovamento tecnico e tattico. Tra ritorni eccellenti, scommesse internazionali e promozioni interne, il campionato si arricchisce di storie e incroci affascinanti.

I riflettori saranno puntati specialmente su Allegri e Chivu, sul progetto Atalanta post-Gasp, ma anche sulle “favole” da scrivere da Cuesta, Pisacane e Nicola. Una cosa è certa: la panchina, mai come quest’anno, sarà uno dei fattori decisivi nella corsa ai sogni.

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