Negli ultimi anni il tema degli stipendi dei calciatori è diventato uno dei più discussi nel mondo del calcio. In Italia, la questione assume un peso ancora maggiore per via della necessità di bilanciare ambizioni sportive e sostenibilità economica. La stagione 2025/26 offre dati molto interessanti: ecco chi sono i giocatori più pagati della Serie A e cosa raccontano i loro contratti sullo stato del nostro campionato.
I Paperoni della Serie A: i Sette più Pagati
Si ritiene che la classifica degli stipendi lordi veda al comando Dušan Vlahović con 22,2 milioni di euro annui alla Juventus, un distacco netto rispetto al secondo, Lautaro Martínez dell’Inter (16,6 milioni). Dietro di loro troviamo Paulo Dybala (Roma, 12,9 milioni), Nicolò Barella (Inter, 12 milioni), e un terzetto fermo a 11,1 milioni: Kevin De Bruyne (Napoli), Hakan Çalhanoğlu (Inter) e Jonathan David (Juventus).
Questi nomi non sorprendono: si tratta di giocatori di caratura internazionale, simboli delle rispettive squadre, spesso decisivi anche a livello mediatico e commerciale.
Vlahović nella Top 10 Europea
Nonostante Premier League e LaLiga dominino la classifica dei calciatori più ricchi, Vlahović si mantiene tra i primi 10 giocatori più pagati delle cinque principali leghe europee. Con uno stipendio settimanale di circa €427.308 (equivalente a £368.416 o $500.187) il centravanti serbo si posiziona al 6° posto in Europa.
Confronto con altri Stipendi da Capogiro
Spiccano ovviamente Erling Haaland e Kylian Mbappé. Il norvegese che è il più pagato guadagna circa €31,8 milioni lordi all’anno, mentre il francese 31.3. A seguire per completare la Top 5 ci sono Harry Kane con 25, Mohamed Salah con 24.1 e David Alaba con 22.5.
Monte Ingaggi: il Peso dei Club
Guardando al quadro generale e stando a diverse fonti, la Serie A nel 2025/26 spende circa 1,1 miliardi di euro lordi in stipendi. In cima alla classifica dei club c’è l’Inter con 139.7 milioni, seguita da Juventus (126), Napoli (110,8), Roma (109) e Milan (94.7).
Il dato mostra chiaramente come siano le “big five” a reggere l’economia salariale del campionato, mentre la forbice con i club medio-piccoli resta ampia.
Cosa Determina Stipendi così Alti?
Gli ingaggi milionari dei top player non dipendono solo dal talento. Entrano in gioco diversi fattori:
• il rendimento sportivo e la visibilità internazionale,
• il potere economico del club,
• la concorrenza dei campionati esteri,
• il peso dei contratti di sponsorizzazione.
In alcuni casi, l’ingaggio elevato è anche una “compensazione” per un trasferimento a costo basso: ad esempio, De Bruyne è arrivato a Napoli a parametro zero, ma con uno stipendio molto alto.
I Rischi: Sostenibilità e Disparità
La questione centrale resta la sostenibilità. Gli stipendi più alti garantiscono qualità e competitività, ma rappresentano anche un rischio per i bilanci, specie se i risultati sportivi non arrivano.
Le differenze con i club più piccoli, che spesso hanno monti ingaggi dieci volte inferiori, alimentano un divario competitivo difficilmente colmabile. Inoltre, il Fair Play Finanziario UEFA e i controlli FIGC sui parametri economici costringono le società a muoversi con prudenza.
Il Mercato Estivo 2025: Spese e Strategie
La sessione estiva ha visto la Serie A spendere circa 1,17 miliardi di euro, con un saldo negativo di circa 84 milioni. Milan, Juventus e Napoli sono state protagoniste, insieme ad un’Atalanta parecchio attiva sul mercato.
Il dato più interessante è che, nonostante gli investimenti, diversi club hanno chiuso con saldi positivi o comunque gestibili: segno di una nuova attenzione alla sostenibilità economica, anche se non sono mancati i casi di blocchi di mercato per club in difficoltà con i parametri di liquidità (come la Lazio).
Serie A vs. Europa: un Confronto
Rispetto alla Premier League, la Serie A resta più contenuta nei salari e negli investimenti, ma continua a crescere. La stagione 2025/26 ha registrato un aumento del 3,8% del monte stipendi complessivo rispetto all’anno precedente.
Il campionato italiano non può ancora competere con i colossi inglesi o spagnoli in termini di appeal commerciale, ma i contratti delle big restano competitivi: trattenere giocatori come Lautaro, Thuram, Yildiz, Vlahovic o Barella significa offrire cifre vicine agli standard europei.
Nuove Regole e Futuro
Una novità importante è l’accordo che introduce la riduzione automatica del 25% dello stipendio in caso di retrocessione per i contratti firmati dopo settembre 2025. Una misura volta a proteggere i club più piccoli e a evitare contratti insostenibili in Serie B.
Guardando al futuro, la sfida sarà duplice: mantenere la competitività internazionale delle big e garantire stabilità economica a lungo termine. La valorizzazione dei giovani, il miglioramento delle infrastrutture e nuove fonti di ricavo (dai diritti TV al digitale) saranno fattori decisivi.
La fotografia degli stipendi in Serie A ci restituisce un campionato in trasformazione: più ricco rispetto al passato recente, ma anche più consapevole dei rischi economici. I contratti milionari dei top player restano un simbolo del fascino e delle ambizioni della Serie A, ma dietro quei numeri ci sono equilibri delicati che i club non possono permettersi di ignorare.