Dopo quattro semifinali emozionanti e cariche di azione, conosciamo finalmente le squadre che a fine maggio si sfideranno a Monaco nella grande finale, che si giocherà all’Allianz Arena, casa del Bayern Monaco.
È stato un percorso lungo, lunghissimo: il nuovo formato del torneo ha introdotto più squadre che mai e ha previsto otto partite nella fase iniziale, invece delle classiche sei, solo per determinare chi avrebbe avuto accesso alla fase a eliminazione diretta. Le quattro squadre arrivate in semifinale hanno dato tutto in campo la scorsa settimana, e lo stesso vale per questi ultimi due giorni: era ancora tutto in gioco.
Ma solo due potevano andare avanti.
Paris Saint-Germain 2-1 Arsenal, PSG vince 3-2 nel punteggio complessivo
La scorsa settimana si è parlato molto del duello tattico tra l’Arsenal di Arteta e il PSG di Luis Enrique, con i francesi che si erano portati in vantaggio grazie a una bella conclusione di Ousmane Dembélé e ad alcune parate decisive di Gianluigi Donnarumma.
Questa settimana, le due squadre hanno ripreso esattamente da dove si erano fermate. Un altro duello brillante, che ha visto entrambe le formazioni creare numerose occasioni grazie all’approccio offensivo e al puro talento a disposizione.
Per l’Arsenal, è stato il gioiello dell’accademia Bukayo Saka a muovere tutti i fili e a rappresentare la minaccia principale. L’esterno ha segnato l’unico gol dei Gunners nel doppio confronto, ma ha costantemente messo in difficoltà la difesa del PSG, registrando 2 passaggi chiave e creando un’occasione da gol importante. Ha avuto anche una grande chance per segnare ancora, ma… potete già immaginare chi si è fatto trovare pronto.
Sì, ancora Gigio Donnarumma. Il portiere del PSG ha accumulato 2,36 gol evitati nelle due partite e, secondo Mikel Arteta, è stato il vero ago della bilancia del confronto.

“Partite come queste si decidono nelle aree di rigore”, ha detto Arteta. E osservando entrambe le sfide, potrebbe avere ragione. Detto questo, anche il portiere dell’Arsenal David Raya non è stato da meno: ha parato un rigore ed è stato il giocatore con il punteggio più alto nella partita di ritorno. Alla fine, però, il PSG ha semplicemente avuto qualcosa in più, grazie alla forma attuale e anche alle assenze pesanti che hanno penalizzato l’Arsenal. Les Parisiens migliorano il risultato della scorsa stagione e si qualificano per la loro seconda finale di sempre, la prima dopo quella del 2020, persa contro il Bayern Monaco.
Inter 4-3 (d.t.s.) Barcellona, Inter vince 7-6 nel punteggio complessivo
Qualsiasi cosa potremmo scrivere sul doppio confronto tra Inter e Barcellona non renderebbe giustizia allo spettacolo che ci hanno regalato. Una sfida che non ha mai smesso di sorprendere: emozioni continue, rimonte su rimonte, duelli individuali da leggenda e azione costante, senza tregua.
Dopo appena venti minuti, l’Inter era avanti di due gol. Al 45’, il Barça aveva già pareggiato. I nerazzurri sono tornati in vantaggio, ma il Barcellona ha replicato subito, pochi secondi dopo. Dopo i primi 90 minuti al Camp Nou, il punteggio era in parità. Il mondo del calcio si aspettava un ritorno più controllato, un approccio cauto, con entrambe le squadre a soli 90 minuti da una finale e con ottime chance di centrarla.
Fortunatamente per gli spettatori, Barça e Inter non avevano nessuna intenzione di tirare il freno. Ancora una volta, i nerazzurri sono andati all’intervallo con due gol di vantaggio. Sembrava tutto deciso, ma l’assalto continuo dei blaugrana ha portato il risultato nuovamente in parità dopo solo 15 minuti del secondo tempo. Il Barcellona ha continuato a spingere, l’Inter ha aspettato per colpire in contropiede, entrambe sono andate vicinissime al terzo gol, ma nessuna è riuscita a trovarlo.
Poi è arrivato lui. L’uomo dei record, Raphinha, è riapparso in una serata di Champions. Il primo tiro, di sinistro, è stato respinto da Sommer proprio sui suoi piedi. Il secondo, di destro, ha trovato l’angolo lontano e si è infilato in rete. Con questo gol, il centrocampista brasiliano ha eguagliato il record di Cristiano Ronaldo per il maggior numero di partecipazioni a gol (gol + assist) in una singola edizione di Champions League: 21.
Tutti avranno pensato: è finita. E invece no. A meno di due minuti dalla fine dei cinque di recupero, è apparso il marcatore più improbabile di tutti. Francesco Acerbi ha scelto il momento migliore per segnare il suo primo gol stagionale, toccando il pallone davanti ad Araújo e deviandolo in rete. Una conclusione che neanche i migliori attaccanti avrebbero disdegnato.
E poi, trenta minuti di puro dramma. Su e giù, emozioni su entrambi i fronti. Il Barça ha provato in tutti i modi, ma non è riuscito a superare ancora Yann Sommer, autore di una prestazione da manuale.

E proprio prima che il cronometro segnasse i 100 minuti di gioco, l’Inter ha colpito di nuovo. Stavolta è stato Davide Frattesi, lo stesso che aveva segnato il gol decisivo contro il Bayern. Il Giuseppe Meazza è esploso. Frattesi e i tifosi nerazzurri ci hanno regalato una delle celebrazioni più memorabili degli ultimi anni.

Negli ultimi 20 minuti, il Barcellona ha gettato in campo tutto quello che aveva, ma gli uomini di Simone Inzaghi hanno mantenuto disciplina, organizzazione e concentrazione, riuscendo a resistere e a conquistare un posto in finale per la seconda volta in tre anni. Nel 2023 si erano fermati contro il Manchester City. Il 2025 segna il 15º anniversario dell’ultimo trionfo dell’Inter in Champions League, firmato da José Mourinho e dal leggendario Triplete.