Inter prima e Juventus dopo, sono state eliminate da quest’edizione del Club World Cup. Tanta amarezza per le due squadre che rientrano in Italia con tanti dubbi e poche certezze.
Com’è andata ai bianconeri?
Ieri sera, martedì 1°luglio, al Hard Rock Stadium di Miami Gardens, la Juventus viene eliminata dal Club World Cup con un punteggio di 0-1 contro il Real Madrid. A decidere l’incontro è un colpo di testa di Gonzalo García, giovane canterano madrileno: un gol al 54′ su cross di Trent Alexander‑Arnold, decisivo per il passaggio ai quarti .
Il match è stato equilibrato nella prima frazione, con la Juve più incisiva e Di Gregorio protagonista con parate su Bellingham e Valverde. Tuttavia, nella ripresa il Real ha premuto il piede sull’acceleratore, trasformando la pressione in gol e soffocando le velleità bianconere.

Uomini e momenti chiave
- Gonzalo García: autore del gol decisivo, è la grande rivelazione del torneo, con tre reti in quattro partite .
- Michele Di Gregorio: tra i migliori dei suoi, sfodera una prestazione coraggiosa, salvando la Juve in tantissime occasioni.
- Kylian Mbappé: non incide direttamente sul match ma l’attenzione è tutta su lui appena fa il suo ingresso in campo. ed esordisce proprio ieri sera nel torneo al 68′, tra l’entusiasmo e il boato di 62 149 tifosi.

Reazioni e considerazioni tattiche
Il tecnico Igor Tudor ammette la tenuta atletica della sua squadra, notevolmente affaticata dalle condizioni climatiche di Miami (circa 31 °C). La Juve esce tra con un pò di applausi, ma con molte ombre: la gestione delle energie e la tenuta fisica si rivelano insufficienti. Nonostante l’orgoglio mostrato, non basta per superare un Real Madrid più fresco e cinico e soprattutto con molta più qualità e soluzioni dalla panchina a gara in corso.
Inter KO shock: sconfitta 0-2 dal Fluminense
Lunedì 30 giugno, a Charlotte, l’Inter viene eliminata già agli ottavi dal Fluminense con un secco 0-2 . Il match si mette subito male: al 3′ German Cano sblocca su cross deviato, beffando Sommer. Il raddoppio arriva al 93′ con Hércules, che approfitta di un errore difensivo e incrocia sul secondo palo con un sinistro radente.
La retroguardia “anziana” tiene ancora botta
Mattatore in porta è l’esperto Fábio (44 anni), che para tutto nel secondo tempo, mantenendo inviolata la rete brasiliana. Inoltre, il difensore Thiago Silva, 40 anni ed ex AC Milan quindi ancora più desideroso di incidere, guida con esperienza la retroguardia del Fluminense.

Il commento a caldo del capitano Lautaro Martínez
Al termine della gara Lautaro Martínez, capitano nerazzurro, si è detto molto deluso. Ha rilasciato delle dichiarazioni molto forti affermando di non essere affatto contento dell’atteggiamento di alcuni compagni durante la campagna, o addirittura negli ultimi mesi. Le sue parole: “servono giocatori con mentalità vincente. Chi non la ha può andare via”. Un messaggio duro, che evidenzia come l’eliminazione sia il simbolo della brutta stagione dei nerazzurri, che chiudono il trofeo mondiale senza neanche un titolo vinto.

Il cammino fino all’eliminazione
L’Inter aveva superato il gruppo E partendo piuttosto bene: pareggio 1‑1 con Monterrey, vittorie su Urawa Reds (2‑1) e River Plate (2‑0), raggiungendo i sedicesimi come prima del gruppo . Tuttavia, tornata ai ritmi alti, la squadra ha sofferto le condizioni fisiche e tecniche dei brasiliani: flessibili, concentrati e determinati dall’inizio alla fine.

Analisi tattico‑psicologica
Juventus
La Juve ha mostrato orgoglio iniziale e intensità, ma ha incrociato un Real Madrid più efficace fisicamente e tecnicamente. Il gol su calcio piazzato ribadisce come la squadra spagnola sappia capitalizzare anche le situazioni sporche. La Juve ha retto solo fino alla pausa, poi è venuta meno nella condizione atletica.
Inter
Con l’arrivo di Cristian Chivu in panchina dopo l’addio di Inzaghi, forze fresche e speranze erano alte. Ma il periodo post-finalissima di Champions (ko 5-0 con PSG) e la transizione non hanno aiutato. In campo, il Fluminense ha imposto ritmo e convinzione, lasciando l’Inter in balia della prestazione avversaria. L’esperienza e il pressing hanno fatto la differenza.
I protagonisti dei due match
Real Madrid vs Juventus
- Gonzalo García: 21 anni, tre gol, capocannoniere del torneo.
- Trent Alexander‑Arnold: assist per il gol decisivo.
- Jude Bellingham e Valverde: le costanti.
- Michele Di Gregorio: eroe silenzioso, contrasti decisivi, troppe conclusioni respinte.

Inter vs Fluminense
- German Cano: veloce e letale all’inizio del match.
- Hércules: cinico nel finale, raddoppia su una distrazione nerazzurra.
- Thiago Silva e Fábio: colonna difensiva e sicurezza, uomini d’esperienza.
- Lautaro Martínez: sfortunato nel concretizzare, stimolo per un progetto futuro.
- Cristian Chivu: mister emergente, esordi difficili.

Le conseguenze a freddo
Per la Juventus
L’eliminazione alimenta dubbi su forma fisica e gestione atletica: una squadra che appare “cotta” dopo 45‑60 minuti fatica a reggere il confronto fisico. Servono miglioramenti nel recupero e nella gestione mentale.
Per l’Inter
Un vero e proprio tonfo, l’ennesimo in una stagione iniziata con la crisi di Champions e terminata senza titoli. Martinez fa capire che sarà tempo di decisioni, cambiamenti e nuovi stimoli. L’avventura mondiale per club è già finita, ora si pensa all’avvio di campionato contro il Torino.
Prospettive future: serve una scossa ad entrambe
Juventus
Igor Tudor dovrà lavorare sulla preparazione estiva: migliorare la condizione e gestire i carichi di lavoro sarà imprescindibile, così come rinforzare difesa, centrocampo e attacco durante il calciomercato per tornare grandi in Italia e competere su più fronti.

Inter
Lato nerazzurri invece la parola d’ordine è rivoluzione. L’ingaggio di Chivu potrebbe portare idee fresche, ma servono rinforzi precisi (a centrocampo e in attacco) e una mentalità da club top. Serie A e Coppa non tollerano passi falsi.
Tirando le somme
Le italiane salutano amaramente la Club World Cup USA 2025: Juve e Inter eliminate agli ottavi, da Real Madrid e Fluminense. Due sconfitte che fanno riflettere sulle difficoltà globali di atletismo, mentalità e gestione. Al rientro in Italia serviranno scelte sagge: per recuperare terreno e tornare a sognare in Champions e non solo.