Inter e Juventus a Caccia di Gloria: l’Italia Sogna al FIFA Club World Cup

La nuova edizione del FIFA Club World Cup 2025, in corso negli Stati Uniti, ha riportato due squadre italiane sul grande palcoscenico internazionale: l’Inter e la Juventus. Due cammini diversi, due identità di gioco differenti, ma un obiettivo comune: portare il calcio italiano dove merita, tra le migliori squadre del mondo.

Il percorso della Juventus

Igor tudor

Un girone con ostacoli e illusioni. La Juventus si è presentata alla fase a gironi del Club World Cup con l’incognita della gestione tecnica affidata a Igor Tudor, subentrato a Thiago Motta solo pochi mesi prima del torneo. Sorteggiata in un gruppo con Manchester City, Wydad Casablanca e Al Ain. La Vecchia Signora ha alternato sprazzi di dominio come il 5-0 iniziale contro la società emiratina e il 4-1 vs la società marocchina per poi però collassare su se stessa contro la corazzata di Pep Guardiola.

Manchester City

Le prime due partite contro le avversarie arabe hanno messo in mostra una squadra cinica e organizzata, capace di imporsi con grande autorevolezza sia contro il Wydad che contro l’Al Ain. I sei punti raccolti in queste sfide sono arrivati con goleade e un buon feeling offensivo. Kenan Yildiz è il giocatore che si è messo più in luce, realizzando ben 3 gol (primo del torneo attualmente con Olise, Musiala, Di Maria e Abou Ali). Anche se sicuramente altri giocatori come Randal Kolo Muani, Francisco Conceicao e Andrea Cambiaso si sono messi in mostra, portando bonus, ampiezza e qualità.

Ma il vero test era ovviamente contro il City di Guardiola. E lì la Juventus ha subito una dura lezione: sconfitta 5-2 che ha evidenziato le difficoltà della retroguardia bianconera sotto pressione e una distanza strutturale ancora evidente rispetto a una delle migliori squadre al mondo. A nulla sono valsi i gol di Teun Koopmeiners e Dusan Vlahovic: i Citizens hanno dominato sul piano del palleggio e del ritmo, facendo fare alla Juventus una figura a tratti imbarazzante, essendo stata per 3/4 di gara con quasi tutti gli 11 nella propria area di rigore a cercare di difendere il risultato.

Con due vittorie e una sconfitta, la Juve ha chiuso seconda nel girone, dietro al City. Un piazzamento che l’ha costretta a un ottavo di finale complicatissimo contro il Real Madrid.

Jude Bellingham

La sfida col Real Madrid: montagna da scalare o occasione per sorprendere?

Affrontare il Real Madrid in una fase a eliminazione diretta non è mai una buona notizia, ma può essere un’opportunità per ribaltare le gerarchie. I Blancos arrivano alla sfida con la consueta esperienza internazionale e un organico profondissimo: da Mbappé a Vinicius, da Bellingham a Valverde, fino ad arrivare ad Arda Guler e il neo acquisto Alexander-Arnold. Il talento abbonda. Tuttavia, anche il Real ha mostrato qualche scricchiolio nei gironi, specie nel 2-2 con l’Al Hilal.

La Juve sa di dover puntare su compattezza e verticalità. Tudor ha cercato di costruire una squadra solida nei duelli individuali, ma una linea difensiva sofferente e corta, vista l’assenza pesante di Gleison Bremer e per larghi tratti anche di Federico Gatti non gli ha reso le cose semplicissime. L’arma più pericolosa potrebbe essere ancora una volta Yildiz, pronto a sfruttare il suo talento incredibile.

Molto dipenderà anche dalla personalità con cui i bianconeri affronteranno la gara: evitare errori banali in impostazione e contenere le accelerazioni del Real sarà cruciale. Ma se la Juve riuscirà a tenere il risultato in bilico, può giocarsi le sue carte anche sul piano mentale.

Inter, dominio e maturità: ora la sfida al Fluminense

Girone (quasi) perfetto per Christian Chivu e per l’Inter. Il girone con River Plate, Monterrey e Urawa Reds nascondeva insidie, ma i nerazzurri hanno risposto da grande squadra. Tre partite, due vittorie e un pareggio e primo posto nel girone: 7 punti, 5 gol fatti e solo 2 subiti.

Contro il Monterrey c’è stata una prestazione così così. Inter che parte in svantaggio per via di una rete di testa del solito Sergio Ramos, per poi pareggiare i conti con Lautaro. Contro Urawa Red Diamonds i nerazzurri passano ancora una volta in svantaggio, ma poi ci pensano i due argentini, il solito Lautaro Martinez e Valentin Carboni a ribaltare il risultato e conquistare 3 punti. Infine, al terzo match contro il River Plate dopo più di 70 minuti senza reti, la decidono il giovane Francesco Pio Esposito e Alessandro Bastoni.

Il modulo fluido di Chivu, tra 3-5-2 e 3-4-2-1, ha permesso all’Inter di adattarsi agli avversari senza mai perdere compattezza. Carlos Augusto e Denzel Dumfries sono stati fondamentali per dare ampiezza e motore, mentre Darmian, Bastoni e Acerbi hanno offerto solidità dietro.

Fluminense, un avversario tecnico e imprevedibile

Agli ottavi, i nerazzurri se la vedranno con il Fluminense: squadra brasiliana tecnica, veloce e potenzialmente molto pericolosa. Il club carioca ha chiuso al secondo posto nel proprio gruppo dietro al Borussia Dortmund, mostrando ottime trame offensive ma anche qualche lacuna in fase difensiva.

È una gara che potrebbe decidersi sugli esterni e sulle transizioni. L’Inter, per esperienza e solidità, parte come grande favorita, ma dovrà prestare attenzione all’estro di Ganso, al dinamismo di Arias e ovviamente all’esperienza di Thiago Silva.

Chivu dovrà essere bravo a gestire le rotazioni, soprattutto a centrocampo, dove il dispendio energetico è elevato. Ma se l’Inter riuscirà a imporre i suoi ritmi e ad alzare subito l’intensità, potrà mettere in difficoltà il Fluminense fin dai primi minuti.

L’Italia prova a tornare protagonista

L’Inter e la Juventus rappresentano due facce della stessa medaglia. Una è la squadra solida e matura, consapevole della propria forza e con un’identità tattica più chiara. L’altra è un cantiere in fase di costruzione, che alterna ottimi momenti a blackout preoccupanti, ma che può contare su individualità di livello assoluto.

Il Club World Cup 2025 ha il sapore della rinascita per il calcio italiano. Ora tocca alla concretezza: superare un ottavo di finale contro Fluminense o Real Madrid sarebbe più di una semplice qualificazione ai quarti. Sarebbe un messaggio forte all’Europa e al mondo intero.